giovedì 25 agosto 2005
E' LA mattina.
Sveglia presto presto.
Solita confusione con l'ora: ma a Page che ore sono? e all'onda? vabbe',
ho deciso, d'ora in poi vivo col mio fuso orario. D'altra parte saltando
il pranzo, anche se ceniamo alle 6 (o sono le 7 o le 8?).
Torniamo all'onda..
Dalla sera prima scruto il cielo: un temporalone impressionante ci ha
messo a nanna.
La mattina apro con cautela le tende e... SERENO!
Rapidissima colazione e via. Sosta alla Paria Contact Station, dove un
impiegatuccio non si degna di aprire fino all'orario previsto e non
espone alcun avviso. Fidandomi delle previsioni e dell'esperienza di un
fotografo locale che stava aspettando per ottenere un permesso, parto.
Un po' di ansia: sara' facile da trovare la deviazione dalla statale?
Facilissima. Basta ricordarsi che la strada cercata e' la House Valley
Road! Lo sterrato e' ben tenuto, ma alcuni passaggi implicano l'uso di
cautela (oltre ad avere un veicolo un po' altino). La strada non finisce
piu' (mi pare siano oltre 8 miles).
Arriviamo al park. Altre 3 o 4 auto sono gia' li'. Mentre partiamo
arriva un veicolo. Meglio: abbiamo gente davanti e dietro, la strada
sara' segnata.
Fatto il check-in (lasciato i dati) con la fida cartina ci incamminiamo
seguendo un sentiero sul letto del wash, poi la deviazione: gulch
continua sul wash, l'onda e' sulla destra.
In cima alla salita c'e' un secondo check point, proseguiamo, non
abbiamo problemi di orientamento, la via e' ben tracciata sulla sabbia e
con dei cairns sulle rocce e dove mancano seguiamo quanto speditoci per
posta.
Passate le "2 poppe" poi e' banale (oserei dire): sulla sinistra ci sono
i teepes, davanti una spaccatura sulla roccia, sotto la spaccatura
c'e' l'onda.
Procediamo spediti in un ambiente (Coyote Butte) incredibile.
La foto con la luna lo descrive per bene.
Prima di salire l'ultimo strappo su sabbia incrociamo dei ragazzi da
Livorno. Saluti di rito e niente inno nazionale.
E poi... l'onda,
incredibile,
unica,
splendida.
E non aggiungo altro. |
Ci passiamo almeno un'ora, scattando foto ovunque, incrociando gli
scatti con i turisti (tutti invero cortesi).
Litighiamo un po' tutti con un fenomeno del grande formato che
pretendeva l'onda tutta per se'.
Scusa se esistiamo!
E poi il congedo, a malincuore, sono le 11 passate ed e' meglio puntare
verso la macchina.
Il ritorno e' stato piu' difficile. se non avessi avuto il mio fido gps
avrei avuto qualche problema di orientamento, il deserto disorienta
parecchio, cerchi punti di riferimento e non li ritrovi. In piu' il
caldo inizia a battere forte e la mia ragazza ne risente non poco. |
Arriviamo comunque alla macchina, cotti a puntino e pronti ad aprire il
nostro frighetto portatile (quello in polistirolo acquistato nel market
ancora a Tucson e riempito di bibite, yogurt e ghiaccio ogni mattina).
Prima di arrivare a Kanab deviamo per la vecchia Paria Ghost Town, di
cui non resta invero niente, ma l'ambiente circostante e' splendido con
i suoi colori incredibili. Strano che nessuno parli mai delle rocce
cangianti dal rosso al giallo al verde...
Poi via a Kanab per il classico svacco nella pool dell'holiday inn,
quindi struscio per Kanab (c'e' una manifestazione per i 50 anni della
serie gunsmoke) prima di una splendida jambalaya condita con 2 birrone e
una cheese cake al rocking v (grazie sia a jl che a dan per il
consiglio, un po' caro, ma valeva tutti i soldi lasciati). |